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La fibra c'è, ma perché gli italiani non si abbonano?

Pubblicato su INFORMAZIONE 24 in: HI-TECH
AGCOM ha svelato che la copertura delle reti in fibra ottica ha raggiunto il 30% delle famiglie, ma il numero degli abbonamenti è ancora basso. C'è un problema di diffuso di digital divide culturale.
Il 30% delle famiglie italiane è coperto da reti in fibra (FTTH, fiber-to-the-home), secondo gli ultimi dati del'AGCOM, ma il numero degli abbonamenti è a dir poco sconfortante. A marzo 2020 sono stati rilevati solo 1,34 milioni di accessi FTTH, contro gli 8,14 milioni di quelli VDSL (da 20 a 200 Mbps) e 6,82 milioni delle DSL (<10 Mbps). Complessivamente, mettendo in gioco tutte le tecnologie e quindi anche il fixed wireless, il numero non supera le 19,47 milioni di unità ed è in progressivo calo da almeno due anni. Probabilmente molti hanno abbandonato il residenziale e si accontentano dello smartphone, anche perché su una popolazione di circa 60 milioni in Italia circolano 78 milioni di SIM.
Le connessioni misto rame-fibra spopolano, ed è comprensibile poiché vantano l'88,9% della copertura delle famiglie, poi ci sono le connessioni in rame che sono presenti dappertutto. La bizzarria di questo paese è che moltissimi sarebbero disposti a qualsiasi compromesso per avere connessioni veloci, ma altrettanti non sembrano proprio interessati. iDate per FTTH Council Europe ha rilevato a settembre 2019 un tasso di penetrazione per gli abbonamenti FTTH pari solo al 4% delle famiglie, contro il 54,3% della Spagna e una media UE di circa il 10%. Se si considera anche il "cable", ovvero l'ultra-broadband veicolato tramite la tv via cavo – che in Italia non c'è – la media europea sale al 17,1%. Si potrebbe supporre che all'estero l'FTTH sia molto più diffuso e parzialmente è vero, ma la media UE in tal senso è del 33%; noi siamo al 30%…
I NUMERI CHE FANNO PENSARE
A fine 2019 risultavano 29 linee broadband residenziali e affari ogni 100 abitanti. Numeri che perplimono perché considerando che una famiglia media è composta da 2,3 componenti e circa un terzo è unipersonale è evidente che un'ampia fetta della popolazione sopravvive digitalmente solo con la telefonia mobile. E questo dettaglio si ripercuote sulla minoranza che brama servizi di accesso ultra-broadband, perché gli operatori sono costretti a indovinare dove possa eventualmente valere la pena investire per macinare abbonamenti. Ecco spiegato il motivo perché le zone competitive sono privilegiate rispetto alle altre.
