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Facebook e le traduzioni: quando il Presidente cinese diventa una parolaccia

Pubblicato su INFORMAZIONE 24 in: HI-TECH
Che tra Stati Uniti e Cina non corra buon sangue è ormai cosa nota, ma che il nome del Presidente della Repubblica cinese venga tradotto dall'americana Facebook (su Facebook) "buco di me**a" o più elegantemente "schifo" può effettivamente creare un certo imbarazzo. Ed è accaduto proprio questo, anche se questa volta Trump non c'entra.
Niente ban Huawei o fallimento dei negoziati per evitare i dazi, o ancora accuse di furto di proprietà intellettuale (come tuonava Trump la scorsa estate, invitando le imprese USA a tornare "a casa"). Niente di tutto ciò. L'incidente diplomatico è avvenuto in occasione della storica visita di Xi Jinping nel Myanmar, ospite del Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, politica e Consigliere di Stato, per stipulare 33 accordi economici e per riallacciare rapporti raffreddatisi negli ultimi tempi tra i due Paesi.
Ed è proprio l'ignara Aung San Suu Kyi ad aver fatto la frittata, a dirla onestamente senza avere troppe colpe: non poteva di certo sapere che l'avanzatissimo strumento multi-lingue integrato in Facebook e basato sull'intelligenza artificiale poco intelligente (e molto artificiale) traducesse "Mr. Xi Jinping" dal birmano all'inglese in… "Mr. Shithole"… Il post è ancora online, seppur con qualche "correzione" (Google però il nome del Presidente cinese lo ha tradotto sin dal principio senza cadere in alcuna volgarità).